I Promessi Sposi alla prova di Giovanni Testori regia, adattamento e costumi Andrée Ruth Shammah con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni e con Filippo Lai, Laura Pasetti, Nina Pons, Sebastiano Spada e la partecipazione di Carlina Torta. scena Gianmaurizio Fercioni luci Camilla Piccioni musiche Michele Tadini e Paolo Ciarchi aiuto regista Benedetta Frigerio assistente alla regia Lorenzo Ponte assistenti allo spettacolo Diletta Ferruzzi, Beatrice Cazzaro direttore dell`allestimento Alberto Accalai pittore scenografo Santino Croci assistente scenografa Olivia Fercioni macchinista Marco Pirola alettricista Domenico Ferrari fonico Matteo Simonetta sarta Caterina Airoldi scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni produzione Teatro Franco Parenti/Fondazione Teatro della Toscana con il sostegno dell’Associazione Giovanni Testori

Da venerdì 24 a domenica 26 gennaio il teatro Fraschini di Pavia ospita “I Promessi sposi alla prova”. Lo spettacolo realizzato 35 anni fa al Teatro Pier Lombardo (oggi Teatro Franco Parenti di Milano) è oggi allestito nuovamente per l’occasione con una nuovo gruppo di attori, sotto la guida, come nel passato, di André Ruth Shammah.

Lo spettacolo, che aveva segnato il sodalizio artistico tra Testori, Parenti e Shammah, torna in scena con la stessa regia di allora e lo stesso impianto scenico. Era il 1984, protagonista Franco Parenti e Lucilla Morlacchi, regista A. R. Shammah. Oggi, come allora, lo spettacolo cattura il pubblico, protagonisti Luca Lazzareschi e Laura Marinoni entrambi in stato di grazia.  La regia impeccabile di André Ruth Shammah utilizza l’unità di luogo, palesa l’approccio meta teatrale, fonda la messa in scena sul rapporto con gli altri, sul teatro come “incontro”. A distanza di tanti anni torna necessario interrogarsi sui temi manzoniani, sul senso di fare teatro alla luce della contemporaneità, con una forma, quella testoriana, che rende facilmente comunicabili verità antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno.

Il drammaturgo e scrittore Giovanni Testori (1923-1993) creò trentacinque anni fa una rivisitazione del capolavoro manzoniano, proiettato a un nuovo modo di fare teatro e all’esigenza poetica di incontrare “i maestri” per poter parlare del presente e raccontarne la complessità come fanno i classici. Lo pensava Testori quando li ha “messi alla prova” del suo tempo; Lo si scopre oggi, ritrovandoli.

Giovanni Testori estrapola dall’originale alcuni momenti significativi, pone l’accento sulle ingiustizie dei potenti nei confronti dei più deboli, sottolinea le violenze e l’impossibilità di afferrare il proprio destino.

Un testo forte e pregnante, che si discosta dall’originale per potenza dei sensi, ma anche perché intreccia le vicende narrate nell’Ottocento con elementi più quotidiani e vicini al nostro vissuto. Usa infatti il meccanismo del “teatro nel teatro”: lo spettacolo che ne scaturisce è costruito dal susseguirsi delle scene provate da un gruppo di attori guidati da un regista. Uno alla volta gli attori entrano nella sala prove incuriositi e pronti a relazionarsi al “Maestro”.

Giovanni Testori si immerge così nel profondo dell’animo umano, costruisce un telaio fitto di parole evocative, intesse relazioni intense, producendo un senso di fragilità sull’agire, nutrito però sempre dalla speranza finale.

Info:

biglietteria@teatrofraschini.org

 

Biglietteria: 0382/371214

 

Orari 11.00 – 13.00/ 17.00 – 19.00

 

 

Sono riconosciute riduzioni

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