CC_vallati capo nordEravamo 4 amici al bar. L’altra sera, dalle parti del naviglio,  4 amici ciclisti. E cosa fanno 4 amici ciclisti al bar? Non possono far altro che parlare di bicicletta, di ciclismo. Ovvio. Fossimo stati pescatori avremmo parlato di pesca, canoisti di canoa e così via. Il discorso può riguardare la politica, il calcio, il sesso, ma poi alla fine cade sempre lì.  L’altra sera la domanda che ci ponevamo, profonda e fondamentale per i destini dell’umanità, era: cicloturista  o cicloviaggiatore ? No, non mi guardate così. Quante volte mi hanno chiesto se sono un cicloturista o cicloviaggiatore. Cicloviaggiatore ! E con orgoglio. Le due attività sono entrambe belle ed entusiasmanti, ma fondamentalmente diverse. Vediamo se riesco ad individuarne le caratteristiche. Intanto il cicloviaggiatore non prenota il viaggio, non si affida ad un’agenzia o ad un’organizzazione (non me ne vogliano). Il cicloturista individua la zona o il percorso (magari anche in luoghi esotici), che lo interessano e poi, sovente in gruppo, va alla ricerca delle località che vuol visitare. Il cicloviaggiatore non ama i gruppi numerosi, meglio ancora se da solo. Non cerca. Trova quello che gli offre il suo viaggio. Nel suo itinerario non include mai tratti da superare con altri mezzi di trasporto, a meno che non sia per situazioni impreviste o indispensabili per il completamento del viaggio. La durata della “vacanza” non è una caratteristica specifica, ma in genere per il turista non supera i 15 giorni.  Infine quella che è la vera discriminante. Un cicloviaggiatore inorridirebbe all’idea  di avere un mezzo motorizzato al seguito o in appoggio, che magari trasporti i bagagli (si spera non la bici e il ciclista). Così pure che l’agenzia organizzatrice provveda all’allestimento serale delle tende, della cucina o alla prenotazione  di alberghi. “Va bene, è tutto chiaro, condivido, ma chi se ne …?” Giusto. Proprio così, buone pedalate a tutti i ciclisti!