ALLARME CONFINDUSTRIA: A RISCHIO UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO. BOCCIA: IL PASSAPORTO SANITARIO E’ CONTRO LA COSTITUZIONE. FONDAZIONE GIMBE: LOMBARDIA NON E’ PRONTA ALLA RIAPERTURA DEI CONFINI . VOGHERA PIANGE GIACOMO, 25 ANNI, SCONFITTO DAL VIRUS DOPO 3 MESI DI OSPEDALE (tutte le notizie sul sito diegobianchinews.it @copyright)
CONFINDUSTRIA – Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lancia l’allarme sulla disoccupazione come conseguenza dell’emergenza coronavirus. “Aspettiamo i dati i dati di fine Maggio ma si parla di qualcosa tra i 700mila e un milione di posti di lavoro a rischio. Poi sono bloccati per decreto ma il rischio c’è”, ha detto. In “Italia si pensa che il lavoro si crei per decreto ma l’economia è diversa. O liberiamo le risorse o non cresceremo come Paese”, ha aggiunto.
INPS – L’Inps ha fatto sapere che fino a mercoledì sono state presentate oltre 100mila domande di reddito di emergenza. In una nota l’Istituto sottolinea come delle 100.258 domande ricevute, 63.140 siano arrivate direttamente dai cittadini e 37.118 dai patronati. Sono invece oltre 44mila le domande presentate dai lavoratori domestici per avere l’indennità di 500 euro al mese per aprile e maggio.
BOCCIA – “Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”: così il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera.
“Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”, aggiunge Boccia. “Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna hanno vissuto un’ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d’Italia”, prosegue il ministro parlando di possibili provvedimenti finanziari per sostenere l’economia di quelle zone.
FONDAZIONE GIMBE – I dati ufficiali sulla diffusione del virus in Lombardia, fondamentali per valutare la riapertura dei confini, sono verosimilmente sottostimati». Così al Corriere della Sera Nino Cartabellotta, presidente del Gimbe che stamattina aggiorna il monitoraggio sulla capacità di sorveglianza dei contagi delle regioni italiane. La denuncia arriva nelle ore cruciali in cui il governo deve decidere il «liberi tutti» sugli spostamenti a partire dal 3 Giugno. Ai dubbi degli scienziati espressi nei giorni scorsi, s’aggiunge ora l’analisi del Gimbe, che spiega che la Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia, non è pronta alla riapertura dei confini. Dalla Regione arriva secca e immediata la replica: «Le dichiarazioni sono gravissime, offensive e soprattutto non corrispondenti al vero – si legge in una nota. In Lombardia fin dall’inizio della pandemia i dati vengono pubblicati in maniera trasparente e inviati alle Istituzioni e alle autorità sanitarie preposte. Nessuno, a partire dall’Istituto Superiore di Sanità, ha mai messo in dubbio la qualità del nostro lavoro che, anzi, proprio l’ISS ha sempre validato ritenendolo idoneo per rappresentare la situazione della nostra regione». «È dunque inaccettabile – conclude la nota – ascoltare simili affermazioni che ci auguriamo vengano rettificate da chi le ha pronunciate».
VOGHERA PIANGE GIACOMO – Un sorriso che rispecchia il suo animo tanto buono e gentile, una foto scattata in un prato che regala la libertà di vivere in eterno, con quel cielo azzurro a fargli da sfondo, la sua nuova meta. L’immagine scelta da Giacomo Jon per il suo profilo di facebook è ciò che ci rimane, dopo tre mesi di calvario in un letto di ospedale al Sacco di Milano, dopo settimane di cure e vani tentativi da parte dei medici per debellare quel maledetto virus. Giacomo per tutti era “Giacomino”, nonostante la sua stazza, aveva appena 25 anni e una vita davanti. Dopo la laurea in Scienze Teologiche si era dedicato ai giovani, che amava molto, per il suo carattere gioviale, sempre allegro. Ha seguito in cielo dopo poche settimane Don Enrico Bernuzzi, 46 anni, di cui era il suo più stretto collaboratore nelle liturgie in Duomo a Voghera. E nel suo Duomo che ha a lungo servito riceverà l’ultimo grande abbraccio Venerdì 29 Maggio alle ore 19 per il Santo Rosario e Sabato 30 Maggio alle ore 10,30 per i funerali. Ovviamente le norme di distanziamento non permetteranno a tutti di poter entrare, poiché le Chiese hanno riaperto ai fedeli per le cerimonie ma riducendo le presenze per evitare ulteriori contagi. Comunque la celebrazione, presieduta dal Vescovo Mons. Vittorio Viola, sarà trasmessa anche in piazza Duomo tramite altoparlanti, per poter permettere a tutti di seguirla a distanza.
ATTENZIONE: LA MASCHERINA DEVE COPRIRE NASO E BOCCA, NON SOLO LA BOCCA! E UTILIZZATE SEMPRE IL DISTANZIAMENTO DI ALMENO UN METRO DALLE PERSONE, EVITANDO LUOGHI AFFOLLATI. LA NUOVA “NORMALITA’” VERRA’ VINTA CON L’ATTENZIONE E IL SENSO DI RESPONSABILITA’ DA PARTE DI TUTTI!!! DIFFONDETE SOLO NOTIZIE CERTE!!!
Ecco i numeri utili: 1500 (Ministero Salute), 800894545 (numero verde Regione Lombardia) e 112 (emergenza). Numero verde supporto psicologico 800833833, Numero per vittime di violenza e stalking 1522 #emergenza #coronavirus #fase2 #ripartelitalia #restiamoadistanza #nofakenews #paviaunotv #itinerarinews