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Un successo di pubblico, nei limiti delle norme anticovid imposte dall’emergenza ancora in corso. Tanti riconoscimenti meritati e la voglia di riprendersi in mano la vita ripartendo da ciò che ci sta più a cuore, l’inestimabile patrimonio artistico e culturale in grado di attirare turisti da tutta Italia e da tutto il mondo. Se il turismo riparte da qui allora siamo sulla buona strada. Le Giornate del Fai di Primavera sono state salutate con tanto affetto dai cittadini, che dopo tanto tempo hanno riassaporato la libertà di fare, uscire all’aria aperta e ammirare. I posti a disposizione andavano prenotati per tempo e in breve si sono esauriti. Noi abbiamo seguito il Fai, Delegazione di Oltrepo, nel percorso di Montebello della Battaglia e abbiamo potuto ammirare un’ottima organizzazione nel percorso lungo le ville e dimore storiche, grazie anche alla collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Mariani.  Una visita ricca di natura che si intreccia con una pagina della nostra storia risorgimentale. Quanti sono conoscenza di questo patrimonio? Ben pochi, purtroppo.. eppure questi palazzi non furono solo testimoni passivi degli eventi a cui la storia ha rivolto la sua attenzione: qui si firmarono accordi, riposarono illustri personaggi, si raccolsero feriti e divennero punti strategici nelle vicende delle battaglie. Montebello deve il suo nome alla famosa battaglia risorgimentale che il 20 maggio del 1859 vide lo scontro tra le truppe franco-piemontesi e austriache. Dal Parco di Villa Bellisomi (sede della Libarna, con il parco di querce e cedri secolari e la sua splendida terrazza sull’Oltrepo Pavese) a Villa Lomellini (ex seminario voluto da Don Orione, oggi Santo), fino a Palazzo Dei Ghislanzoni (che ospitò nel 1926 anche Umberto di Savoia, Principe di Piemonte e nel 1931 lo stesso San Luigi Orione) ogni passo è stupore e storia. Per arrivare al Monumento ai Caduti, che sorge proprio a ridosso della strada provinciale che collega Casteggio a Voghera.