CC_vallati in viaggio su due ruote marzo 2016“Ma come …, siamo già arrivati a casa?” Questo pensiero accomuna Giorgio, Faliero e me la mattina del 30 maggio (ma, temo, non sia proprio lo stesso pensiero del mio eventuale lettore …). E’ vero che avevamo di proposito programmato un viaggio molto breve, ma si sa come vanno queste cose, una volta che sei in sella non vorresti smettere mai (“Caminante no hay camino, se hace camino al andar”). Vabbè, godiamoci queste ultime pedalate lungo l’argine del fiume, ulteriormente confortati da un splendida giornata di sole. Un sole che praticamente ci ha accompagnati per tutto il viaggio. Sentitamente ringraziamo. Percorrere il Ponte della Gerola ci dà l’impressione di superare un confine. In effetti superiamo il confine della provincia di Pavia …, neanche stessimo rientrando in patria da un viaggio internazionale! E che importa ? Fatte le debite proporzioni, tutti e tre abbiamo la sensazione di aver compiuto una bella impresa e, quello che più conta, di esserci divertiti. Un’insipida sosta in trattoria non riesce a scalfire questa atmosfera e comunque andiamo a consolarci parzialmente di questa delusione gastronomica con un maxi gelato in un bar di Villanova d’Ardenghi. All’uscita ci imbattiamo in un anziano (senti chi parla!) pellegrino toscano, che a piedi sta percorrendo la Via Francigena. Ci scambiamo in breve le reciproche esperienze, un paio di foto e poi si riparte. Non abbiamo fatto più di 3 chilometri e all’altezza del Mulino di Limido ne incontriamo un altro, che in direzione contraria percorre anch’egli la Francigena. Insomma questo nostro breve viaggio non vuol proprio finire. E’ un inglese piuttosto bizzarro (ripeto: senti chi parla!), in passato ha avuto seri problemi di salute, ma non se ne preoccupa molto. Non ci attardiamo ulteriormente, noi siamo praticamente arrivati a casa, ma l’inglese deve farsi ancora un buon tratto di strada a piedi.    L’argine lungo il Ticino, da sempre a noi molto familiare, oggi viene osservato con una attenzione insolita, seppure siamo stati assenti per una sola settimana. Nato quasi sottotono, come un test sulla reciproca capacità di affrontare un viaggio non in solitaria, da subito si è trasformato in una interessante esperienza, da iscrivere a pieno diritto nel curriculum di cicloviaggiatore di ciascuno di noi. Il test poi penso sia stato superato a pieni voti da tutti, la bella intesa raggiunta e l’esperienza di un viaggio piacevolmente impegnativo preludono già alla progettazione in comune su percorsi di altra portata. Alla prossima !!