No alla chiusura del reparto maternità dell’Ospedale Civile di Vigevano. Lo sostiene il consigliere regionale del Pd Giuseppe Villani che in proposito ha depositato una mozione in Regione. La richiesta di Villani è questa: il punto nascita del Civile è l’unico dei nove che non arrivano alla soglia minima dei 500 parti l’anno per il quale Palazzo Lombardia non abbia chiesto al ministero la deroga, ovvero di poter tenere aperto il reparto. La chiusura dei punti nascita più piccoli è conseguenza dell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 che insiste sulla sicurezza degli stessi, che statisticamente non è adeguatamente garantita laddove si esegue un limitato numero di parti. Vicino al presidio pubblico c’è però il Beato Matteo, privato accreditato, in cui nascono 550 bambini l’anno. La decisione più razionale, sostenuta da Villani, è che si privilegi il mantenimento del punto nascita pubblico e si rimoduli la convenzione con il Beato Matteo escludendo il parto, a parità di livelli occupazionali e di budget, dalle prestazioni del reparto di ostetricia. In questo modo al Civile si supererebbero facilmente i 500 parti all’anno, che è il numero minimo perché non scatti la razionalizzazione. “Vogliamo difendere il punto nascita del Civile di Vigevano – spiega Villani – che sarebbe anche il solo presidio penalizzato di tutta la Lombardia. La soluzione è a portata di mano e non comporta riduzioni di personale ma solo la razionalizzazione di quel che c’è già. Il Civile e il Beato Matteo quasi si equivalgono per numero di parti effettuati, ma uno è pubblico e l’altro è privato convenzionato. Siamo convinti che si possa fare un’opportuna sinergia, dando però la precedenza al presidio pubblico”.
No alla chiusura del reparto maternità dell’Ospedale Civile di Vigevano. Lo sostiene il consigliere regionale del Pd Giuseppe Villani che…
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