A cura di Marta Zella

Da Gennaio a Marzo in tutte le case si tesseva…il telaio occupava una donna sola per ogni casa e in 7-8 giorni di lavoro nasceva una tela lunga 30-40 metri e larga da 65 a 75 cm. A mano a mano le tele finite venivano arrotolate in “torselli”, che poi venivano riposti in attesa della buona stagione, quando si sarebbero lavate ripetutamente al fiume e stese al sole ad imbiancare. L’uomo invece, coglieva il tempo del periodo invernale per occuparsi della potatura secca delle viti: la potatura va eseguita nel periodo che intercorre tra la caduta delle foglie e l’inizio della ripresa vegetativa, un ampio arco di tempo, se vogliamo e considerando che potature precoci inducono un leggero anticipo del germogliamento con il problema delle gelate tardive, mentre potature tardive lo ritardano, è meglio potare prima i vitigni tardivi e poi quelli precoci. I nonni, invece, anche d’inverno, nelle giornate di sole, si mettevano seduti davanti alle case, sulle basse seggioline sempre pronte fuori accanto all’uscio….un momento di riposo, di scambio di parole… una pausa dalle solite attività quotidiane…