desiree mariottini ragazza di cisterna latina trovata morta roma san lorenzo a 16 anni

Don Franco Tassone, nostro collaboratore con la rubrica “Crescere insieme”, a lungo responsabile della “Casa del Giovane” di Don Enzo Boschetti a Pavia, luogo che apre le porte ogni giorno al disagio sociale per un cammino di recupero, ha scritto una lettera aperta a Desirèe, la 16enne drogata, stuprata e uccisa da alcuni migranti irregolari (alcuni già in carcere) in un casolare abbandonato al quartiere S. Lorenzo di Roma.

 

Cara Desirèe,

lasciati abbracciare per l’ultima volta da chi ha conosciuto tante ragazze che si sono lasciate incantare da abbracci mortali che sostituivano quelli dei tuoi genitori. Sei stata sempre difesa dai tuoi quano non andavi bene a scuola, quando ti isolavi o crescevi meno delle altre, presa  in giro ai primi segni di difficoltà e hai avuto ragione di credere che fossero le istituzioni malate dalla scuola fino alla famiglia ad averti abbandonata. Non ti sei accorta che i divieti di tuo Padre di non cercare la droga sotto casa per lenire il tuo dolore, ti apriva al mondo globale della somministrazione di indifferenza e di giustificazioni. Hai avuto bisogno dell’abbraccio mortale di uomini forti e coraggiosi che vincevano il degrado iniettandolo nelle vene di chi non resisteva alla paura e alla solitudine tutto quello che potevano spacciare. Sei stata abbracciata e usata da uomini che potevano controllare i tuoi bisogni, quando cercavi solo che l’abbraccio di tuo Padre ti donasse la corazza per camminare fiera nella vita di tutti i giorni. Hai usato il tuo corpicino come se fossi una donna matura e capace di sopportare tutto e ora non ci sei più… Mi ribello non solo al degrado, mi ribello alla fatica genitoriale di non saper amare i propri ragazzi e di non attrezzarli sufficientemete per la vita. Mi ribello all’idea che non ci sia futuro per i ragazzi e che una ragazzina ancora piccola debba giocare con i grandi per avere un pò di sostanza da supplire al suo senso di vita. Mi angoscia pensare che sono sempre più i minori che si avvicinano alla droga e al gioco di azzardo, dopo che in casa si finge di difenderli e li si spinge a vivere una vita assistenziale e alla continua ricerca di furbizie per sopravvivere. Lasciati abbracciare almeno una volta senza secondi fini, tieni  il tuo apparecchio per i denti ancora pieno del nulla che hai mangiato, chiama ancora una volta la tua nonna, ma non per una bugia, ma per dirle la verità che non ti senti amata e che vorresti che il tuo papà spacciasse amore e che tu fossi davvero nel suo cuore al  punto di sconfiggere i mali che ti hanno ucciso. Donaci una rinnovata speranza educativa con una forza che a te hanno tolto, ma che possa servire per le altre Desirèe. Possiamo prendercela con  gli uomini di colore, con il degrado di un quartiere con  immobili abbandonati, una città sporca e le istituzioni latitanti…ma se una piccola donna non si sente amata e non ha percorsi per curare la ferita di non sentirsi accettata, questa non solo ci mentirà sulle sue dipendenze, ma ci abbandonerà nel nostro senso di colpa di educatori che non sanno più abbracciare i loro figli con scelte autentiche di amore.. Ti voglio bene e spero che ci sia per te un riposo almeno tra le braccia del Padre che sta nei cieli. Tuo dfranco