“Col desiderio di scoprire sempre cose e luoghi nuovi  scrutiamo incessantemente l’orizzonte. Per aiutarci ci alziamo anche in punta di piedi e spesso trascuriamo quello che sta sotto i nostri piedi.” Uscendo dalla dotta citazione, più semplicemente voglio dire che non sempre occorre andare molto lontano per visitare e percorrere con la nostra bicicletta luoghi interessanti e piacevoli. Oggi ad esempio non devo neanche spostarmi da casa mia. Abito in Borgo Ticino, a Pavia, e da qui – raduno in piazzale Ghinaglia – faremo partire la nostra pedalata attraverso la terra tra i 2 fiumi nel territorio del Siccomario. Senza farci troppo tentare dalla presenza della Trattoria Ca’ Bella (Insomma! Non siamo neanche partiti!) percorriamo l’argine del Ticino. Il fondo è asfaltato e il traffico accettabile. Ben presto superiamo la Chiavica del Gravellone, che per un certo tratto ci accompagna sul lato sinistro. Poco dopo,  alla Battella termina il tratto asfaltato. Qui abbiamo 3 possibilità. (No, non pensate all’Ustaria di Giugaton o alla Barcela. Non ora, almeno!).  Pur in ambienti  diversi le alternative sono ugualmente invitanti. A destra si scende dall’argine su strada asfaltata e subito troviamo una bella pista ciclabile, che ci porta in Travacò, ma che lascia anche aperta la possibilità di altre varianti, tutte da scoprire. Sul lato sinistro invece scendiamo fino alla confluenza del Gravellone e poi costeggiamo il Ticino, su serrato ovviamente. Noi oggi proseguiamo sull’argine. Lo sterrato non è impegnativo e comunque l’asfalto riprende poco prima del Santuario del Novello, situato alla nostra sinistra. Lungo tutto questo tratto e anche in quello successivo, non mancano le possibilità di scendere dall’argine e di raggiungere le rive del Po. Sul lato opposto invece potremmo ritornare verso Travacò o verso una delle sue frazioni. Ancora una volta però decidiamo di proseguire sull’argine nell’alternanza di sterrati ed asfalto. Questo infatti termina in prossimità della frazione di Mezzano per poi riprendere in quella di Mezzana Corti. Quest’ultimo tratto finirebbe sulla Statale dei Giovi, a meno che, imboccando questa sulla destra (…), dopo circa 500 metri si giri a sinistra diretti verso Sommo, allargando così il ventaglio delle opportunità. Ma questa sarebbe già un’altra storia. Stavolta torniamo indietro. Ripercorriamo un tratto dell’argine e dopo non molto scendiamo a sinistra e superata la frazione Colonne, sfruttando la bella rete di piste ciclabili, raggiungiamo la frazione La Rotta. Qui, grazie ai recenti lavori,  sempre sulla ciclabile possiamo attraversare il Gravellone Vecchio e  raggiungere Borgo Ticino, dove si conclude la nostra pedalata odierna.  A questo punto si riaprono le “alternative” che avevamo trascurato in precedenza …

Diego Vallati