E’ un ritorno alla lenta normalità anche nelle Chiese di tutta Italia. In particolare in Lombardia sono passati esattamente tre mesi dalla chiusura ai fedeli alle funzioni celebrate dai sacerdoti per effetto dell’emergenza coronavirus. Noi abbiamo seguito la prima messa in un borgo caratteristico dell’Oltrepo Pavese, quello di Porana di Pizzale, dove è parroco Don Cesare De Paoli. E il clima era davvero di festa, in questa solennità dell’Ascensione. Si è ritrovata una “nuova” normalità, nella Chiesetta neogotica di San Crispino con la S. Messa delle ore 9, pur con tutti i limiti dettati dalle restrizioni per l’emergenza coronavirus ancora in atto. E’ stata qualcosa di speciale, un conforto per il nostro morale e il nostro spirito, ricordando tutte le vittime del coronavirus nel territorio ma anche le persone malate e chi si prodiga tra medici, paramedici e volontari del soccorso e della Protezione Civile e di tante associazioni locali, per andare incontro alle necessità delle famiglie, anche con spesa e farmaci a domicilio. Si sono rivisti volti amici, è vero, con la mascherina ma con il sorriso che traspariva dai nostri occhi. I volontari parrocchiali sono riusciti ad accogliere tutti, malgrado la capienza della Chiesa sia stata ridotta da 170 ad appena 40 posti, ma con la bella giornata di sole è stato possibile inserire anche qualche sedia sul sagrato, dove erano presenti Grazia Cambareri e Claudio Guggeri, volontari di Protezione Civile e di Croce Rossa, per l’accoglienza dei fedeli, le prime indicazioni utili, la misurazione della temperatura, la pulizia delle mani con il gel igienizzante. All’interno il direttore del coro ed organista Diego Bianchi, prima di introdurre il canto iniziale, ha spiegato tutte le procedure da adottare per poter vivere serenamente la Santa Messa, con tutte le precauzioni previste dal protocollo CEI/Governo: occorre occupare i posti contrassegnati (uno per panca o per fila di sedie), indossare sempre la mascherina (a parte un caso tutti sono venuti muniti e l’hanno indossata coprendo anche il naso), per la Comunione si rimane fermi al proprio posto e passa il parroco a distribuirla a chi rimane in piedi (e la mascherina non si alza per portarsi l’ostia consacrata alla bocca finchè non si è allontanato il sacerdote), si esce partendo dalle ultime file e distanziati al termine del canto finale. Don Cesare ha voluto ringraziare il gruppo di animazione liturgica con coro e lettori (distanziato, ridotto ai minimi termini ma efficace) che ha solennizzato al meglio la funzione pur con tutti i limiti del momento. E poi i piccoli chierichetti Anastasia e Osvaldo con mamma Laura, che con Anna, Silvia, Angelo, Riccardo e Diego hanno provveduto alla pulizia ed igienizzazione della Chiesa, prima di “pararla” a festa. E poi tutti i fedeli che hanno partecipato alla funzione con grande senso di responsabilità, non venendo meno alle norme indicate e senza fare obiezioni. Come prima Domenica, a parte qualche piccolo contrattempo tecnico, è stato davvero un buon test. Non potendo officiare la solenne chiusura del mese mariano (le processioni e fiaccolate sono ancora vietate per evitare assembramenti e contagi) Don Cesare ha dato appuntamento a tutti per Domenica 31 Maggio, solennità di Pentecoste, sempre alle ore 9, ricordando che le S. Messe delle 11 di Lungavilla ed il S. Rosario Mariano la sera alle 21 sono anche in diretta straeaming sui siti parrocchiadilungavilla.it e porana.it e relative pagine Facebook.

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