Sportello donnaLa notizia della vendita del Palazzo della Dogana, sede storica dello sportello donna di Pavia, si incanala nel solco di quelle scelte scellerate che gli ultimi governi stanno mettendo in atto a danno dei luoghi simbolo del mondo delle donne. La notizia della vendita al fondo FIP della sede, da parte del governo Renzi-Gentiloni, o ancora la revoca della Convenzione alla Casa Internazionale delle donne di Roma, da parte della Sindaca Raggi, rappresentano atti vergognosi a danno di spazi per la vita di aggregazione delle donne, di luoghi destinati all’offerta di servizi sociali e culturali e di sostegno e di aiuto alle donne. Purtroppo sempre più spesso si assiste ad azioni governative e amministrative che cercano di fare cassa con gli immobili dove hanno sede le Case delle donne e i centri antiviolenza. È accaduto a Roma, a Viareggio, e adesso a Pavia. Si parla tanto di cambiamento, di pari opportunità, di cultura di genere, peccato che alle parole non corrispondono fatti ma solo azioni discriminanti per la vita delle donne.
Gli Stati Generali delle Donne si schierano al fianco delle donne che per oltre 20 anni, attraverso lo Sportello donna di Pavia, hanno assistito altre donne “le une per le altre”, e sostengono le donne della Casa internazionale di Roma nella battaglia che stanno portando avanti in questi mesi per conservare la sede in cui operano ed appoggiano ogni forma di resistenza e di lotta per avere un luogo di aggregazione per le donne e delle donne. Alla Sindaca di Roma, ai politici e rappresentanti di governo diciamo con forza che gli spazi per le donne e delle donne non si toccano! In un momento in cui la violenza contro le donne è finalmente riconosciuta come uno dei principali problemi causati dalla persistente disuguaglianza di genere, il segnale che ci si aspetta da un’amministrazione comunale, da un governo e dai suoi rappresentanti è di segno opposto.