FEDE[1]Nell’enciclica sulla fede “Lumen Fidei” di Papa Francesco leggiamo che è urgente recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne altre tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore (Lumen Fidei, 4). Ritengo questa considerazione estremamente illuminante in un tempo in cui assistiamo alla perdita di forza della rivelazione cristiana, specie nella nostra attuale civiltà occidentale. L’effetto è il ritorno alle idolatrie comodamente reperibili in tutti i supermarket delle illusioni che lambiscono le strade del divertimento e della felicità facile e immediata. Sono i nostri ragazzi e giovani a pagare il prezzo di questo mutamento epocale. Qui si può effettivamente parlare di pure “proiezioni”, termine caro ai filosofi del sospetto che, sospinti dall’euforia anti divina e antireligiosa hanno messo il veto alla trascendenza, in particolar a quella veicolata dal cristianesimo, aprendo cieli nuovi e terra nuova nel mondo dell’idolatria. Dio viene semplicemente sostituito, questo è quello che accade. Dio, anche se esiste, non c’entra più con la vita che rimane facile preda dei surrogati della religione. Nascono nuovi “assoluti” che vengono a provocare enormi danni alla cultura e al pensiero dell’uomo.Questi “padreterni” non fanno nient’altro che ammaliare le nuove generazioni insegnando a non mettersi nelle mani e nella cura di Dio, ma nel gioco pericoloso delle pulsioni naturali e delle tecnologie elettroniche. Perché nessuno chiede conto a questi surrogati della religione per i danni che stanno provocando al mondo giovanile? Le anticamere degli psicologi e degli psichiatri sono affollate, mentre pochi fanno la fila al confessionale. Di fronte a questa realtà siamo chiamati a rispondere con estrema lucidità e tempestività. Non ci resta che un duplice cammino: nella prospettiva di una ripresa dell’idea di un Dio che ha manifestato in Cristo la sua volontà di essere una compagnia affidabile, duratura e sincera, e nella linea di un recupero della bellezza della terra e dell’umano e dell’enigma dell’uomo, realtà aperta, che ricerca nell’inquietudine il senso e il significato della storia della sua vita.