120_1976L’Italia ci riserva un patrimonio artistico noto a tutti noi di cui andiamo fieri e per il quale siamo noti internazionalmente, in pochi però sono a conoscenza di piccoli scorci, monumenti, chiesette, edifici legati a storie fantastiche e curiose. Uno di questi riguarda proprio una chiesetta Vogherese poco nota ai giorni nostri, la chiesetta di ‘’Santa Maria delle Grazie‘’, sita in Viale Repubblica all’interno della proprietà della famiglia Schiavi. Costruita sul finire dell’800 per volontà della Famiglia Bellinzona/Campanella, matriarcata dalla Vedova Petronilla Campanella, per cause ignote. La Famiglia era molto nota nel Vogherese in quanto proprietaria di quasi tutto il quartiere Porta Santo Stefano che nella vecchia Voghera era il sedime identificato a partire dall’Ex Orfanotrofio, oggi Centro Adolescere, sino al Grattacielo, quindi attualmente Viale Repubblica e Via Gramsci. Prima delle case, dei condomini, nell’800 il lotto era costituito da campi, in cui venivano coltivati ortaggi, difatti la famiglia era una delle più importanti in quel settore. Si può supporre che la grande fede che legava la famiglia alla Religione portò alla costruzione di una chiesetta all’interno della loro proprietà senza specifiche cause. Santa Maria delle Grazie, viene raffigurata da un pittore ignoto, come un Regina, incoronata e seduta con un mantello blu con bordatura dorata e stelle nello sfondo, porta in braccio il Bambino Gesù a sua volta ricoperto da un panno bianco e rosso per metà, il torso difatti è nudo. Alle sue spalle raggi di luce in uno sfondo dorato e stellato che partono dal volto come un’apparizione per lo spettatore che la Santa fissa leggermente inclinata e con la mano sinistra aperta in segno di accoglienza, l’altra mano sorregge il Bambino, anch’esso con la mano sinistra posta in saluto allo spettatore e l’altra posta sul petto. La Cappelletta è composta da due aule, nella prima cioè l’ingresso vi sono riposti ai lati due iconografie sacre, la Vergine Maria e il Sacro Cuore di Gesù posti frontalmente, affiancati da due croci in legno appartenenti alle lapidi delle figlie della padrona Petronilla, le figlie Maddalena e Teresa Bellinzona. Le croci non erano altro che il loro monumento nel cimitero di Voghera, negli anni ’80 eliminato per far posto alla urne ossarie e quindi portato nella cappelletta familiare. La prima navata originariamente aveva il soffitto raffigurante un cielo azzurro ed  un angelo tra le nuvole, dipinto coperto da un soffitto in travi di legno nel 2010 perché ormai deteriorato. La seconda navata e quindi quella che ospita la tela della Madonna, invece è rimasta intatta seppur coi segni del tempo e nel soffitto viene raffigurato l’occhio della Santissima Trinità. Mensole in marmo sono riposte sotto la tela che ospitano quadri, candelabri e statuette sacre. L’ingresso esterno si presenta con una scritta ancora leggibile che è il Canto XXXIII, Paradiso, della Divina Commedia di Dante Alighieri. Recita così ‘’Donna Se Tanto Grande e Tanto Vali, Che Qual Vuol Grazia, E A Te Non Ricorre, Sua Distanza Vuol Volare Senz’ali.‘’ Il pavimento antico in maiolica compone forme geometriche rosse e blu mentre il cancelletto d’ingresso, un inferriata lavorata a mano fu costruita da Luigi Schiavi, uno dei figli della Famiglia Schiavi che negli anni ’40 ereditò da Teresa Bellinzona tutte le terre di quest’ultima. La Chiesetta per anni fu accessibile a tutti in quanto la strada non era ancora privata, molte persone fecero ricorso alle Grazie della Santa e furono accontentate, le decine di cuori ‘’Per Grazia ricevuta‘’ all’interno ne sono la conferma. Una di quelle più note riguarda proprio i proprietari che ereditarono la chiesetta. La Famiglia Schiavi negli anni ’30 dopo aver dato alla luce uno dei loro tre figli, chiese Grazia per quest’ultimo che, appurato dai medici era malato senza via di guarigione, i giorni di vita rimanenti erano pochi. Icilio Schiavi, padre del bimbo, decise di far fioretto recitando in una notte 1000 ‘’Ave Maria‘’. Il giorno dopo, inspiegabilmente,  il bimbo era ancora vivo, fatto che neanche i medici riuscirono a spiegare. La Chiesetta oggi è sempre di proprietà della famiglia Schiavi, quindi delle sue nipoti, curata scrupolosamente per anni dalla signora Franca ma non è più accessibile verso la strada in quanto le costruzioni negli anni di case ed edifici han fatto si che si chiudesse tutto all’interno, ma resta visitabile basta farne richiesta alla Famiglia, sempre in Viale Repubblica, al recapito del Bar Adriano o contattando il numero 3349496098.

120_1978Alessandro Paola