Il lungo periodo che prelude alla Primavera un tempo era contrassegnato da cerimonie di purificazione per uomini, animali e campi, per propiziarsi la buona sorte e il rinnovamento della natura. La più importante festa lustrale e fecondante è quella di sant’Antonio abate, il patrono delle creature a quattro zampe, della stalla, degli animali domestici, del fuoco, del contadino. In questa giornata si portavano gli animali sul sagrato della chiesa per la benedizione, oppure passava il prete a benedire le stalle, o, quanto meno, si andava a Messa di buon mattino per prendere qualche panino benedetto per gli animali e i nuovi santini da appendere nella stalla. Il 17 Gennaio era dunque una grande festa per tutta la comunità contadina, tanto che interrompeva la monotonia delle giornate invernali. La sera della vigilia ci si incontrava con i vicini di podere nella stalla, che per l’occasione veniva pulita a fondo, per conversare e giocare a carte: le donne sospendevano la filatura e, rigorosamente prima della mezzanotte, la stalla veniva abbandonata perché, secondo un’antica credenza, nel cuore della notte gli animali avrebbero parlato tra di loro. Alla fine delle celebrazioni religiose, nella comunità contadina venivano spesso organizzati incontri conviviali, e nelle case si respirava aria di festa. Festeggiava anche il bestiame, mangiando foraggio puro, anziché mescolato con paglia.
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Categories: Enogastronomia
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