In una mattinata di Luglio, a lavori in pieno svolgimento, sono state fatte le prime prove di introduzione delle palanche laterali del sottopasso alla stazione ferroviaria di Pizzale-Lungavilla, nel territorio di Porana. Sono state introdotte quelle più vicine alle case e durante uno di questi spingimenti è crollata parte della recinzione tra le abitazioni delle famiglie Casarini e Biondi e alcuni calcinacci della abitazione delle sorelle Casarini. E’ stato subito chiamato il Direttore dei lavori (ditta Milesi di Brescia) che, constatato il danno e, tenuto conto delle proteste dei residenti, ha proceduto al blocco dei lavori fino a nuovi chiarimenti.
Ma facciamo un po’ di storia e spieghiamo come siamo arrivati sino a qui:
Rete Ferroviaria Italiana, gestore delle rete nazionale, è impegnata nel piano di eliminazione dei passaggi a livello che ne prevede la sostituzione con opere di viabilità alternative. I passaggi a livello eliminati sono sostituiti con sottopassi o cavalcavia e gli interventi sono FINANZIATI DALLO STATO con appositi fondi e concordati con gli Enti Locali (Regioni, Province e Comuni). La sostituzione dei passaggi a livello con opere alternative (cavalcavia ferroviari o sottopassi) è un scelta concordata con gli Enti Territoriali interessati, in primo luogo le Amministrazioni Comunali e Provinciali. Nel corso degli ultimi anni RFI (Gruppo FS Italiane) ha sottoscritto numerosi accordi e convenzioni con Enti Locali titolari di DIRITTI di ATTRAVERSAMENTO, per il contributo, anche finanziario, nella realizzazione delle opere. La scelta dell’opera sostitutiva da realizzare è subordinata alle condizioni orografiche ed idrogeologiche del territorio, alle urbanizzazioni e ai vincoli archeologici o paesaggistici; inoltre deve tener conto di particolari esigenze delle amministrazioni locali quali ad esempio, le eventuali previsioni di attuazione di nuovi piani urbanistici e viabilistici. Una volta individuata la tipologia e la localizzazione dell’opera sostitutiva, approntato il progetto esecutivo, inizia il lungo percorso che vede coinvolti numerosi attori: Comuni, Province, Regioni, Soprintendenza Archeologica e Ambientale, Vigili del fuoco, Ministero delle Difesa, Autorità del bacino, Consorzi fiumi e fossi, Enel, Telecom etc. per l’approvazione nella Conferenza di Servizi, che dal 2000 é convocata direttamente da RFI. Nel territorio del Comune di Pizzale sono stati approvati due interventi di soppressione di passaggi a livello con la realizzazione di altrettanti sottopassi: il primo in frazione Porana, dove oltre l’amministrazione Comunale è coinvolta anche la Provincia di Pavia in quanto proprietaria della sede stradale; il secondo in Via Pragone, strada comunale.
A Porana, durante i lavori di preparazione delle rampe di accesso, si sono verificate forti vibrazioni del terreno, che hanno causato scosse alle abitazioni adiacenti e il crollo di un muro di cinta, creando legittime preoccupazioni a tutti gli abitanti. I residenti si chiedono come mai nella scelta di questo progetto gli enti interessati, in primis l’amministrazione comunale di Pizzale e l’amministrazione Provinciale di Pavia, non hanno valutato simili conseguenze.
Quello di via Pragone è su strada comunale interessata principalmente a un transito locale e al transito di mezzi per attività agricole dei cittadini di Pizzale. Nel progetto era garantita, per tutta la durata dei lavori, la continuità del servizio di viabilità per non creare difficoltà a chi la percorre abitualmente e a chi opera nell’attività agricola. Dopo alcuni giorni di scavo si è verificato un cedimento alla sede stradale causando la chiusura del traffico e creando grosse difficoltà agli
agricoltori di Pizzale. Pertanto il Comune ha disposto la chiusura della strada sino a fine Settembre. Da fonti sicure abbiamo appreso che sia l’amministrazione Provinciale che il Comune di Pizzale non si sono neppure presentati alla Conferenza dei servizi indetta, a suo tempo, da RFI, nella quale venivano proposti e discussi proprio questi progetti con la possibilità di obiettare e variare queste scelte. La minoranza consiliare si è attivata per cercare di capire le problematiche che stavano insorgendo durante la realizzazione dei lavori ai sottopassi presentando una mozione il 16 Maggio, ma non é ancora stata portata in consiglio e non si sa il perché. E’ stato effettuato anche un esposto e due integrazioni di esposto all’attenzione del Prefetto di Pavia, ancora senza riscontro. Con la mozione la minoranza chiedeva al Sindaco e alla Giunta l’impegno, prima di far proseguire i lavori, ad incaricare tecnici specializzati per controllare se ci fossero le condizioni al proseguo dei lavori senza arrecare danni alle abitazioni.
Inoltre era stata chiesta dai cittadini di Porana una variante al progetto iniziale su proposta della Ditta costruttrice che prevedeva un sistema di spingimento dei manufatti di contenimento meno invasivo e che creava pochissime vibrazioni. Questa variante, probabilmente perché faceva slittare le tempistiche di realizzazione, é stata BOCCIATA da parte di RFI e l’Amministrazione Comunale ha accettato la decisione di RFI senza obiettare nulla.
Il 17 Luglio, prima che crollasse il muro a Porana, la minoranza ha presentato al Sindaco un’interrogazione a risposta scritta chiedendo spiegazioni in merito ai lavori e al diniego della variante per la costruzione dei sottopassaggi ferroviari nel comune di Pizzale, ma anche questa è stata ignorata. Infine si sta attendendo che si pronuncino il Prefetto e il Ministro delle infrastrutture sul ricorso presentato dalla Minoranza per l’ordinanza di chiusura del passaggio a livello di via Pragone senza un’alternativa di transito in particolare per gli agricoltori pizzalesi.
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