Don FrancoDon Franco Tassone dedica da anni la sua vita agli ultimi, sia alla Casa del Giovane di Don Enzo Boschetti, sia alla vicina parrocchia di S. Salvatore a Pavia. Conosciuto e apprezzato anche come collaboratore della nostra rivista, con i suoi spunti sempre ricchi di saggezza, legati ai temi del sociale, questa volta prende posizione in merito alla vicenda di Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, in provincia di Pistoia, impegnato nell’accoglienza ai migranti e per questo fatto oggetto di insulti e minacce. “Se come succede a Pistoia, un mio confratello non può più celebrare per le minacce ricevute per aver postato immagini di profughi portati in piscina, io non smetterò di celebrare! Ho portato bambini senza famiglia in campeggio, sfidato le istituzioni sulle emergenze, contribuito con tanti alla custodia dei più deboli, provveduto a sfamare tanti fratelli e sorelle povere e la mia eucarestia era piena di incontri e di testimonianze. Ora che ho parecchi anni e non mi sono ancora stancato di sollecitare a dare una mano a chi è in difficoltà ho imparato che si può vivere in carcere ed essere più liberi di tanti schiavi dal denaro, si può non avere nulla e gioire perché possono venire al grest dove abbiamo la piscina, non avere i libri per studiare e andare in parrocchia a ripetizione trovando così la voglia di riuscire. Tante volte ho cercato lavoro, ne ho parlato in omelia e la mia ortodossia non si è mai misurata sulla capacità di inserimento dei tanti giovani sbandati, ma soprattutto sulla necessità di tener vive le nostre comunità dal male dell’indifferenza. Celebreremo ancora, nonostante i maldipancia di chi ci vorrebbe chiusi in sacrestia o a celebrare il loro potere. Continueremo a parlare di Cristo povero e servo, e se non ne saremo indegni il Signore ci faccia dono di essere sempre più simili a Lui, che è venuto solo per servire”.