ISS: RALLENTANO I CONTAGI MA DOVREMO STARE IN CASA ANCORA UN PO’. POSSIBILE DAL 16 MAGGIO LA FASE 2 (Tutte le notizie anche sul sito diegobianchinews.it @copyright)
ISS – Si confermano i dati di rallentamento. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa epidemiologica odierna. “Non c’è nessuna zona del Paese dove non circoli”, ha detto Brusaferro sottolineando l’alta circolazione di Covid-19 in alcune zone. Da qui il messaggio di tenere “molto elevata la soglia delle raccomandazioni e delle restrizioni adottate”. Mentre le imprese chiedono che l’Italia riapra al più presto per evitare ulteriori contraccolpi economici, riporta tutti con i piedi per terra, Angelo Borrelli commissario di Protezione Civile: “Probabilmente dovremo rimanere in casa fino al 1 Maggio – spiega -. Dobbiamo andare avanti con massimo rigore. Da qui al 16 maggio potremmo avere risultati positivi che ci consentirebbero di aprire la fase 2. Il coronavirus cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze per diverso tempo”. Per Giovanni Rezza, dell’ISS, “Senza queste misure in 6 mesi avremmo avuto immunità di gregge con un grande numero di morti e feriti, anche al Sud”.
LOMBARDIA – “Bastano un paio di giorni di notizie abbastanza positive, bastano provvedimenti che sembrano andare in un senso più liberale e più aperto e la gente pensa immediatamente che sia finito tutto. Ma non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo dell’epidemia. Iniziare a scendere come nuovi numeri di contagiati è la parte più difficile e non possiamo allentare la presa”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
MEDICI – Continua ad allungarsi la lista dei medici deceduti per l’epidemia di Covid-19. Il totale, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici, sale a 71, con altri tre decessi.
BERGAMO – Per la prima volta all’ospedale di Bergamo, una delle zone più colpite, si registrano più dimessi che ricoverati. Un piccolo segnale di speranza. Ma la guardia deve restare alta, sottolinea il direttore sanitario.
BRESCIA – Sarebbero 188 mila i contagiati dal coronavirus in provincia di Brescia. La stima è dell’agenzia di ricerca InTwig che ha già realizzato uno studio simile a Bergamo. Secondo i dati riportati dal Giornale di Brescia, si tratta di un numero ben superiore alle 8.212 persone con tampone positivo.
OMS – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono ‘viaggiare’ nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi. Possibili nuove indicazioni verso un maggior uso, consigliarne se non addirittura imporre l’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro dove non si può garantire la distanza di un metro tra i lavoratori. E poi anche per i familiari che assistono un contagiato in casa. Inoltre l’Oms invita le persone a imparare come le mascherine devono essere tolte: la parte esterna non va mai toccata mentre bisogna sempre e comunque lavarsi spesso le mani. Ma è il mantenimento della distanza di un metro l’arma migliore per evitare il contagio. E tutti gli esperti su questo sono concordi.
REDDITO EMERGENZA – “C’è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto. Quindi per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica”. Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, confermando che il costo della misura, che andrà nel prossimo decreto di aprile, “si aggira intorno ai 3 miliardi” di euro.
RICAPITOLIAMO: ALIMENTARI E FARMACIE SEMPRE APERTI, NIENTE ASSALTO AI SUPERMERCATI. SI ESCE SOLO PER NECESSITA’ DI LAVORO, DI SALUTE, PER FARE SPESA. DIFFONDIAMO SOLO NOTIZIE CERTE, EVITIAMO PSICOSI E DIFFIDIAMO DA CHI SUI SOCIAL SPARGE NOTIZIE CHE NON ARRIVINO DA REGIONE, PREFETTURA, PROTEZIONE CIVILE O GOVERNO. Ecco i numeri utili: 1500 (Ministero Salute), 800894545 (nuovo numero verde di Regione Lombardia) e 112 (di emergenza, da non intasare).