SOLO UN CASO POSITIVO OGNI 100 TAMPONI ESEGUITI, SIAMO AL MINIMO. IN LOMBARDIA IL 44% DEI NUOVI CONTAGI. OTTO REGIONI SENZA VITTIME NELLE ULTIME 24 ORE. CONTE: NON E’ IL MOMENTO DELLA MOVIDA. LINEE GUIDA PER SPORT E PALESTRE (tutte le notizie sul sito diegobianchinews.it @copyright)
PROTEZIONE CIVILE – Mai così bassa la percentuale dei positivi sui tamponi effettuati: con 665 nuovi contagi su 67.195 test effettuati nelle ultime 24 ore si tratta dello 0,98%. Meno di un infettato dal coronavirus ogni 100 tamponi, insomma. Se si escludono i casi di tamponi ripetuti, oltre il 40% del totale, e si valutano solo i nuovi casi testati, la percentuale sale all’1,7%, comunque su livelli minimi (il 26 aprile era al 9,6%). La Lombardia continua a guidare la classifica, con 294 nuovi positivi (il 44,2% dei nuovi contagi, è comunque un dato in calo rispetto ai 462 di ieri). Tra le altre regioni, l’incremento di casi è di 158 casi in Piemonte, 50 in Emilia Romagna, di 33 in Veneto, di 14 in Toscana, di 32 in Liguria e di 28 nel Lazio. Ma vediamo nel dettaglio i numeri. sono saliti a 132.282 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.881 (Martedì era di 2.075). I contagiati totali sono 227.364, 665 più di ieri. Ricordiamo sempre che il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l’incremento nazionale era stato di 813. Quattro regioni e una provincia autonoma non fanno registrare nuovi casi: Umbria, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano. 8 le regioni in cui non si registrano vittime nelle ultime 24 ore: si tratta di Trentino Alto Adige, Sicilia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Basilicata e Molise. Oggi sono 161 le vittime del coronavirus (ieri erano 162), in totale i morti salgono così a 32.330. Sono invece 62.752 i malati, 2.377 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.424.
REGIONE LOMBARDIA – In Lombardia si registrano altri 294 casi di coronavirus su 11.508 tamponi. Lo comunica la Regione, sottolineando che il totale dei positivi sale a 85.775. Ieri i nuovi positivi erano stati 462 con 14.918 tamponi. Continuano a diminuire i ricoveri: -13 nella terapie intensive, -145 negli altri reparti. Nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 65 morti, per un totale di 15.662. Venendo alle province sono solo 8 i nuovi casi positivi registrati nella città di Milano, mentre sono 48 nell’intera provincia, dove si registra un totale di 22.372 contagiati, di cui 9.425 a Milano città. Ecco il dettaglio: Milano 22.372 (+48) di cui 9.425 (+8) a Milano città. Bergamo 12.633 (+26); Brescia 14.249 (+50), Como 3.660 (+14), Cremona 6.350 (+15), Lecco 2.691 (+4), Lodi 3.380 (+11), Mantova 3.300 (+6), Monza e Brianza 5.388 (+50), Pavia 5.082 (+35), Sondrio 1.383 (+5), Varese 3.413 (+12) e 1.874 in corso di verifica.
STUDIO POLICLINICO MILANO – Il coronavirus circolava a Milano prima del 21 Febbraio, giorno in cui è stato scoperto il paziente 1 di Codogno. Un donatore di sangue su 20 (cioè il 4,6%) aveva già sviluppato gli anticorpi del Covid-19 prima dell’inizio dell’epidemia. La percentuale poi è salita al 7,1% ai primi di Aprile. Lo indica uno studio del Policlinico di Milano. “Il distanziamento sociale – si legge – sarebbe stato d’aiuto soprattutto per proteggere i più giovani”. Si tratta della “prima vera conferma scientifica che nell’area metropolitana era presente un sommerso di persone contagiate, già prima che si verificassero i primi casi di malattia conclamata. E’ anche il primo studio sierologico su persone asintomatiche che ci dice chiaramente che siamo ben lontani dall’immunità di gregge”, spiega Daniele Prati, uno dei coordinatori dello studio.
CONTE: NO ALLA MOVIDA – “Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale”. Così il premier Giuseppe Conte dopo aver visto le immagini degli aperitivi, con tanto di assembramenti e mascherine tolte, sia in Veneto che a Palermo. “Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione”, ha aggiunto.
DIVIETO ASSEMBRAMENTO – “Massimo impegno” nel controllo del territorio per contrastare mafie, criminalità diffusa e assicurare allo stesso tempo “il rispetto del divieto di assembramento”. E’ quanto scrive il capo della polizia, Franco Gabrielli, in una circolare inviata ai questori di tutta Italia. Saranno poi i tavoli tecnici delle singole questure a “individuare e impartire” le disposizioni necessarie al personale per l’intensificazione dei controlli.
AEROPORTI – “Un ulteriore incremento, oltre a quello già realizzato con il decreto 207, dei servizi di trasporto, potrà essere disposto a partire dal 3 Giugno, data da cui saranno ragionevolmente – ipotizziamo e speriamo – consentiti gli spostamenti interregionali, così come quelli da e per l’estero”. Lo ha detto la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli rispondendo in question time. Allo stesso modo, “sarà possibile procedere a riaprire tutti gli aeroporti dal 3 Giugno, quando saranno nuovamente consentiti i trasferimenti interregionali e internazionali e verranno meno le limitazioni nei trasporti”.
TRACCIAMENTO – La tecnologia di tracciamento del contagio da coronavirus “è da oggi nelle mani delle autorità’ sanitarie di tutto il mondo, con cui abbiamo lavorato e che decideranno come usarla”. Lo rendono noto Apple e Google che lavorano insieme al progetto dal 10 aprile. Il sistema è stato richiesto da 22 Paesi, tra cui l’Italia, la sua ufficializzazione preclude al lancio dell’app Immuni. La componente fondamentale è la notifica di esposizione al contagio che userà il blutooth e sarà “volontaria, anonima e rispettosa della privacy”.
LINEE GUIDA PER SPORT E PALESTRE – Palestre e centri sportivi hanno ora le linee guida per la riapertura, e un popolo di amanti del fitness o dell’attività sportiva in genere sanno cosa dovranno fare per poter tornare alla loro normalità. Il Ministero dello Sport pubblica oggi sul suo sito tutte le indicazioni, frutto di un lavoro con Sport e Salute e Federazione medico Sportiva, col supporto dello studio Coni-Cip-Politecnico di Torino, e anche i gestori dei centri hanno tutte le indicazioni per poter riaprire in sicurezza. In via preliminare si consiglia dove possibile ancora l’uso del telelavoro, e anche di soluzioni tecnologiche che consentano di tracciare l’accesso alle strutture; ogni centro sportivo deve procedere alla valutazione del proprio profilo di rischio, e gli operatori sportivi sono tenuti a comportamenti in linea con le norme sanitarie nazionali, come astenersi dal lavoro in caso di sintomi o segnalare eventuali contatti con persone contagiate.
Ecco in sintesi le attività da eseguire per i siti: – valutare la possibilità di riorganizzare il lavoro con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi (ovvero sia chi pratica l’attività sia il personale autorizzato a stare nell’impianto) contemporaneamente presenti; – suddividere gli operatori in gruppi che svolgono la medesima mansione e nei medesimi luoghi; – formazione a distanza del personale; – determinare più dettagliatamente il rischio per area e la possibile dimensione degli spostamenti; – organizzare un sistema di sanificazione ad ogni cambio turno e una costante pulizia degli spazi; – indicare le corrette modalità e i tempi di aerazione dei locali; – esporre procedure informative nel sito, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici; – predisporre un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (come fazzoletti e mascherine).
MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE: – utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio (mascherine chirurgiche, guanti monouso); – pulizia e sanificazione dei luoghi e delle attrezzature; – realizzazione di segnaletica nel centro di entrata e uscita ben evidenziati; – preparazione dei locali con percorsi differenziati; – predisposizione di piani di evacuazione che evitino aggregazione in caso di necessità o urgenza; – divieto di scambio tra operatori e personale comunque presente nel sito di dispositivi (smartphone, tablet) e di attrezzi sportivi.

PRATICHE DI IGIENE: – lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti; – mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro, in assenza di attività fisica, e di 2 se si svolge quell’attività; – evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti; – disinfettare i propri effetti personali evitando di condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi); – arrivare nel sito già vestiti adeguatamente all’attività che si andrà a svolgere e muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti; – particolare igiene e sicurezza per l’utilizzo di docce, spogliatoi e servizi igienici, dove è previsto l’accesso contingentato; – evitare dispositivi comuni come l’asciugacapelli; – bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate; – gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati, ben sigillati.
ATTENZIONE: LA MASCHERINA DEVE COPRIRE NASO E BOCCA, NON SOLO LA BOCCA! E UTILIZZATE SEMPRE IL DISTANZIAMENTO DI ALMENO UN METRO DALLE PERSONE, EVITANDO LUOGHI AFFOLLATI. LA NUOVA “NORMALITA’” VERRA’ VINTA CON L’ATTENZIONE E IL SENSO DI RESPONSABILITA’ DA PARTE DI TUTTI!!! DIFFONDETE SOLO NOTIZIE CERTE!!!
Ecco i numeri utili: 1500 (Ministero Salute), 800894545 (numero verde Regione Lombardia) e 112 (emergenza). Numero verde supporto psicologico 800833833, Numero per vittime di violenza e stalking 1522 #emergenza #coronavirus #fase2 #ripartelitalia #restiamoadistanza #nofakenews #paviaunotv #itinerarinews