NETTO AUMENTO DEI CONTAGI, 1907 NUOVI CASI CON 99.839 TAMPONI (MENO DI IERI). AUMENTANO RICOVERI MA NON IN TERAPIA INTENSIVA. 2397 FOCOLAI ATTIVI NEL PAESE, INDICE RT POCO SOPRA 1. ISS: PIU’ CONTAGI IN FAMIGLIA (Tutte le notizie su diegobianchinews.it @copyright, siti e social di Itinerari News e Pavia Uno Tv)
MINISTERO DELLA SALUTE – La seconda ondata di Covid è arrivata in Europa: in Gran Bretagna sono attualmente isolate 15 milioni di persone, in Francia oltre 10 mila casi in 24 ore, a Madrid scattano nuove limitazioni per la mobilità dei cittadini, in Israele c’è il secondo lockdown nazionale. In Italia con la riapertura delle scuole era inevitabile un contagio maggiore, soprattutto da giovani a genitori e nonni in famiglia. Gli esperti temono anche per un nuovo picco dopo le elezioni di Domenica e Lunedì. Sono 1.907 i nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore con 99.839 tamponi effettuati. Sono i dati forniti dal ministero della Sanità, che registrano anche 10 vittime. Sul fronte ospedaliero si registra un calo delle terapie intensive (-4) ma un aumento dei ricoveri: +39. I guariti sono stati 853. Tra le Regioni coi dati peggiori troviamo Lombardia (224), Campania (208), Lazio (193), Sicilia (179) e Veneto (176). Solo la Basilicata fa registrare zero casi.
REGIONE LOMBARDIA – Con 16.828 tamponi effettuati in Lombardia c’è una percentuale di positività dell’1,33%. I nuovi casi positivi sono 224 (di cui 40 “debolmente positivi” e 6 a seguito di test sierologico). I guariti/dimessi sono 129. I ricoveri in terapia intensiva restano 32, i ricoverati non in terapia intensiva salgono a 284 (+12). Due i nuovi decessi, per un totale complessivo di 16.908. I dati per province: Milano 81, di cui 47 a Milano città; Bergamo 15; Brescia 22; Como 7; Cremona 5; Lecco 4; Lodi 4; Mantova 11; Monza e Brianza 17; Pavia 32; Sondrio 1; Varese 15.
RAPPORTO ISS – “Focolai sono riportati nella quasi totalità delle province e tutte le Regioni e Province autonome hanno riportato almeno un nuovo focolaio nella settimana di monitoraggio”. E’ quanto emerge dal monitoraggio sul coronavirus a cura del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità relativo alla settimana 7-13 Settembre. “Sono stati riportati complessivamente 2.397 focolai attivi di cui 698 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la settima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2280 focolai attivi di cui 691 nuovi)”. In Italia, si legge ancora nel rapporto, si osserva un “lento e progressivo peggioramento dell’epidemia, sebbene con un andamento più contenuto rispetto a quello osservato in altri Paesi europei”. “Il numero di casi di Covid 19 aumenta per la settima settimana consentiva, l’Rt si pone di poco al di sopra di 1. Ci sono dei focolai diffusi nel Paese, l’età media sta aumentando ed è di circa 41 anni. Questo vuol dire che evidentemente c’è trasmissione intra-familiare, cioè il virus passa dai più giovani alle persone più anziane, complice anche la riapertura delle scuole. Questo spiega un certo aumento lento ma graduale nelle ospedalizzazioni” : così il capo del dipartimento prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza commentando i dati.
SCREENING MANCATI – Ci sarà un conto da pagare dopo il Covid anche per i pazienti oncologici e per quelli che scopriranno di avere un tumore con ritardo perché – causa Coronavirus – gli screening sono stati bloccati o nel migliore dei casi rallentati. Così, quel nodulo al seno avvertito con l’autopalpazione è diventato via via più grande in attesa di poter fare gli esami che hanno poi confermato la diagnosi di tumore. Lo si era messo in conto, ma ora che abbiamo i numeri e possiamo misurare gli effetti della pandemia sulla cura dei tumori fa più effetto. L’impatto del Covid-19 sull’oncologia e l’individuazione di nuovi strumenti per far fronte alle conseguenze del virus sono fra i temi centrali del Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo), dal 19 al 21 Settembre in forma virtuale.
VACCINI – La Commissione europea ha formalizzato l’accordo con Sanofi e GSK che consentirà ai paesi Ue di acquistare fino a 300 milioni di dosi del vaccino anti-Covid prodotto dalla joint venture tra la casa farmaceutica francese e il partner britannico. Sanofi e GSK si sono inoltre impegnate a fornire una parte della loro fornitura di vaccini attraverso la collaborazione con Covax, la struttura dell’Oms nata per assicurare l’accesso universale al vaccino contro il nuovo coronavirus. La Commissione ha firmato un contratto dello stesso tipo con AstraZeneca e continua i colloqui per formalizzare accordi con altre quattro compagnie (Johnson & Johnson, Curevac, Moderna e BioNtech).

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