In occasione delle Giornate d’Autunno del Fai abbiamo seguito un evento curato dal Fai Gruppo Giovani e Delegazione Oltrepo a Bressana Argine, a pochi chilometri da Pavia. L’idea era buona: dedicare un po’ di lustro anche a queste piccole realtà che comunque racchiudono testimonianze d’arte e storia preziosi. In questo caso le visite guidate comprendevano la Chiesa di Santa Maria Nascente, esempio settecentesco di barocco lombardo e il Castello del XIV secolo, oggi dimora privata molto ben conservata. Si sono messi in gioco un po’ tutti in paese, dai piccoli alunni delle scuole del paese alle menti storiche locali legate alla Chiesa, per raccontare anche qualche aneddoto, per esempio, sugli archivi storici catalogati nella casa canonica. In molti hanno potuto ammirare anche le panche in legno originali di primo Ottocento, alcuni dipinti settecenteschi di buona fattura e un organo Mentasti del 1862. Ma il limite era rappresentato dal fatto che questi piccoli studenti, apprendisti ciceroni, sono stai un po’ mandati allo sbaraglio, senza un cicerone adulto al loro fianco (che magari poteva essere individuato in un loro insegnante o in un volontario del FAI), recitando così un copione in parte dimenticato o rimaneggiato e spesso privo di un linguaggio appropriato per un evento di tale portata. D’accordo, ai bimbi si perdona tutto, anche le dimenticanze e gli errori, ma una maggiore preparazione da parte degli insegnanti e un loro diretto coinvolgimento al fianco avrebbe sicuramente innalzato la qualità del servizio offerto, come del resto accade in tante altre località in cui il FAI organizza eventi del genere. Dalla Chiesa poi i visitatori sono passati, attraverso lunghe file (da qui la chiusura agli accessi anticipatamente rispetto all’orario previsto delle 17,30), ad ammirare il Castello: da un ponticello, dove un tempo c’era il ponte levatoio, si accede al cortile interno, in cui è possibile ammirare le stratificazioni costruttive che si sono susseguite nel corso dei secoli. E’ stato possibile visitare, inoltre, le stanze del piano terra adibite a residenza che mantengono ancora pavimenti in cotto e soffitti in legno a cassettoni. L’ala che è stata rimaneggiata nel Settecento si affaccia su un ampio parco con annessa aia. Intorno al castello si sviluppa il piccolo borgo rurale, un tempo destinato ad abitazione dei contadini: qui hanno fatto una loro esibizione i Cavalieri Templari “Milites Christi Viqueria”, gruppo di rievocazione storica medievale recentemente costituito da amici che hanno in comune la passione per gli usi, costumi e combattimenti medievali. Ne fanno parte cavalieri armati e dame. La sede di Milites Christi Viqueria è a Pizzale e proprio lì, vicino a Voghera, esisteva nel Medioevo un Ospedale Templare e la Mansione Templare “S.Giovanni de Templo” che sorgeva nel borgo di Sant’Ilario, presso la Porta “ Revoxelle”. Quindi la parola Viqueria è il nome nel Medioevo di Voghera.

Milites Christi sono i soldati di Cristo, ossia i combattenti al servizio della fede, poiché in questo gruppo si rievocano i “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis”, più comunemente conosciuti come Templari. L’Ordine del Tempio è il più noto, affascinante e misterioso tra gli Ordini monastici cavallereschi. “Il nostro obiettivo – ci spiegano – non è solo quello di fare divertire il pubblico e i bambini con prove di combattimento simulate in sicurezza ma soprattutto quello di informare sulla vera storia dei Templari: contrariamente a quanto si dice i Templari volevano la convivenza pacifica in Terra Santa della cultura Cristiana e quella Islamica ma in generale tra tutte le culture del Mediterraneo”. Milites Chisti Viqueria non fa parte di nessuna organizzazione templare o neo-templare e non contempla alcun proselitismo religioso o politico.